Piacenza, residenziale da record nel I° semestre 2021: i motivi della crescita – Parte 2
Nei primi sei mesi dell'anno, le compravendite residenziali nella provincia di Piacenza sono aumentate significativamente, toccando picchi mai raggiunti negli ultimi 10 anni. I dati dell'OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare – Agenzia delle Entrate) parlano chiaro: l'andamento in crescita, che perdurava da oltre un lustro prima della crisi sanitaria globale, è ripartito con grande slancio.
Gli italiani, è questo infatti un trend a cui assistiamo in gran parte del Paese, non hanno mai perso la fiducia nel mattone e, nel I° semestre 2021, lo hanno dimostrato, facendo registrare, in molte province d'Italia, numeri da record. Il mercato piacentino delle abitazioni, in particolare, con un semestre da quasi 2.300 transazioni, si mette alle spalle il disastroso 2020 e le grandi preoccupazioni economiche da esso derivanti.
Per comprendere meglio la portata della crescita a cui noi intermediari immobiliari abbiamo assistito, nel periodo tra gennaio e giugno, andrò ad analizzare i fattori che hanno inciso e supportato, appunto, questo andamento. Perché, è giusto anticiparlo, nell'intera provincia di Piacenza, il numero di compravendite è aumentato del +91,6% rispetto al 2020 e del +44,5% rispetto al 2019: per comprendere appieno quanto questi fattori hanno inciso sul mercato, scoprite subito i numeri della crescita in Italia e a Piacenza nei primi 6 mesi dell'anno.
A molti potranno sembrare dati poco plausibili , ma non è così... E vi spiego perché!
I grandi fattori della crescita a Piacenza.
Sono diversi i motivi per cui, nell'ultimo semestre analizzato dall'OMI, il numero di compravendite è aumentato così drasticamente. Da una parte, si sono sicuramente consolidate alcune situazioni già in essere prima della pandemia; dall'altra troviamo nuovi trend che hanno avuto un impatto molto significativo sul mercato residenziale. Vediamoli insieme.
1) La generale rivalutazione degli immobili residenziali.
Molti proprietari, infatti, sostenuti dalle varie detrazioni fiscali statali, hanno avuto maggiori possibilità di intervenire sulle proprie abitazioni, aumentandone soprattutto l'appetibilità sul mercato. In particolare il Bonus Ristrutturazioni, l'Eco e il Sismabonus, insieme al nuovo Superbonus 110%, sono le colonne portanti di questa generale rivalutazione del costruito.
2) Il maggiore interesse per immobili non in perfetto stato.
Le stesse agevolazioni, infatti, rendono ancora più semplice la vita agli investitori: grazie alle varie modalità di detrazione, anche le abitazioni in cui sarà necessario eseguire interventi di ristrutturazione, hanno florido mercato. Chi acquista casa, oggigiorno, lo fa con la consapevolezza che potrà eseguire tali lavori recuperando una cifra che varia in genere almeno dal 50 al 65% di quanto speso.
3) Il sostanziale stallo dei prezzi delle case.
I prezzi al metro quadro, in città ma soprattutto in provincia, stentano a decollare, nonostante il trend sia positivo: di fatto ci troviamo in un inusuale situazione in cui il “valore percepito” degli immobili è aumentato, frutto soprattutto di quanto detto nei punti precedenti, ma “valore di mercato” no. Condizione che ha favorito e sostenuto molti investitori, fino ad oggi insicuri, ad acquistare casa.
4) La triplice situazione favorevole riguardante i mutui.
Sono sempre di più le persone e le famiglie che, nel momento in cui si acquista casa, decidono di farlo servendosi di un finanziamento. Nulla più vantaggioso, in questo momento: i tassi d'interesse sono ancora molto bassi e vicini ai minimi storici, seppur in leggera crescita; le banche e gli istituti di credito concedono con maggiore semplicità, rispetto al passato, mutui e prestiti; lo Stato, infine, ha introdotto agevolazioni sui finanziamenti per chi decide di acquistare una prima casa, che divengono ancor più vantaggiose se l'acquirente ha non più di 35 anni d'età.
5) La crescente necessità di metrature maggiori e spazi all'aperto.
Questo è sicuramente il fattore più significativo e frequente, tra quelli emersi in seguito alla situazione pandemica, che ha caratterizzato il 2020. Partiamo dal dato statistico: quasi 2 abitazioni su 3, nella provincia di Piacenza, sono state acquistate fuori dal capoluogo. Si pensi, in questo senso, che il numero di compravendite in queste zone è aumentato del +117,4% rispetto al 2020 e del +65% rispetto al 2019. Qual è il motivo?
Proprio la volontà di poter passare il proprio tempo in case con più stanze, con ambienti più ampi e con disponibilità di spazi all'aperto privati – principalmente giardini o terrazzi e balconi –, ma anche pubblici. Queste tipologie di immobili, è facile a questo punto intuirlo, sono molto più frequenti, e anche meno costose, in provincia, piuttosto che in città. I piacentini, dunque, accettano distanze maggiori dal principale centro urbano, a favore di abitazioni più spaziose.
Detto questo, è importante comunque sottolineare come Piacenza città rimanga un polo di grande attrazione per gli investitori. Oltre il 34% delle compravendite, infatti, ha interessato abitazioni ubicate tra le vie del capoluogo. Un dato che, nel confronto con gli anni passati, rappresenta una sostanziale crescita, seppur – se vogliamo – meno clamorosa: +56% sul 2020, +16,6% sul 2019 e +19,6% sul 2018.
Conclusioni.
Partiamo da un'importante previsione per il futuro, poiché – purtroppo – difficilmente questa crescita potrà confermarsi anche nei prossimi semestri. Una fisiologica contrazione, dunque, è attesa da parte degli intermediari finanziari.
Al netto di tutte queste analisi e riflessioni, però, possiamo sicuramente affermare che il periodo è assolutamente favorevole all'acquisto. D'altra parte, questa situazione può rappresentare una grande opportunità anche per chi vuole vendere: il grande flusso di cambi di proprietà, infatti, aumenta le possibilità di trovare il giusto acquirente, anche per abitazioni non in perfetto stato o che risultano sul mercato da svariati mesi!