Piacenza, immobiliare 2020: nel secondo semestre grande ripresa del mercato

Mercato

Il mercato immobiliare residenziale di Piacenza, come successo in tutta la penisola, è stato fortemente influenzato dalla pandemia da Coronavirus. È infatti indubbio che il settore delle compravendite abbia risentito, da marzo in avanti, dei mesi di stop dovuti al lockdown nazionale e poi soprattutto delle incertezze circa la situazione economica generale.

Grazie ai dati pubblicati dall'OMI, l'Osservatorio del Mercato Immobiliare facente capo all'Agenzia delle Entrate, siamo in grado di analizzare l'andamento dei flussi di compravendite nel 2020; ma soprattutto possiamo affermare che il mercato immobiliare piacentino ha saputo assorbire con vigore il colpo subito. Un calo percentuale, rispetto ai valori 2019, c'è sicuramente stato, ma decisamente inferiore rispetto a quanto previsto tra maggio e giugno dello scorso anno.

Piacenza ha saputo reagire alle difficoltà dimostrando una grande vitalità, messa in mostra soprattutto nel terzo e quarto trimestre 2020. In questo senso, un plauso va sicuramente fatto agli operatori di mercato, che hanno messo in campo nuove strategie e si sono adattati alle disposizioni di sicurezza, limitando con successo i danni.

Di seguito, dunque, vado ad analizzare i dati pubblicati dall'OMI, limitando il campo d'indagine al settore delle compravendite residenziali. A quello delle locazioni, infatti, ho già dedicato un approfondito studio che trovate qui: “Mercato delle locazioni in crisi? Piacenza è l'eccezione che conferma il trend”.

Andamento del mercato residenziale 2020.

Come già anticipato, il calo nei flussi di compravendite portate a termine nel 2020, rispetto al 2019, c'è stato e non avrebbe senso nasconderlo. Nell'arco di 12 mesi, infatti, nell'intera provincia di Piacenza sono stati effettuati 3.167 cambi di proprietà, contro i 3.270 conclusi l'anno precedente. A conti fatti, si traduce in una diminuzione percentuale di appena il 3,1%: al netto dei problemi affrontati nei primi 6 mesi dell'anno, infatti, gli ultimi due trimestri hanno fatto registrare una forte crescita rispetto al medesimo periodo 2019.

Entrando nel dettaglio, a Piacenza e provincia, tra gennaio e giugno 2020, si sono portate a termine appena 1.199 transazioni, contro le 1.590 del primo semestre 2019. Un calo percentuale di quasi il 25%, che avrebbe potuto mandare in crisi l'intero comparto piacentino. Si sarà già intuito, però, che nel secondo semestre 2020 l'inversione di marcia è stata sorprendente: il settore è ripartito con grande slancio, supportato dalla fiducia dei piacentini, ma anche di investitori non locali.

Tra luglio e dicembre dello scorso anno, infatti, l'aumento del flusso di compravendite è stato di oltre il 17%, in mesi che, storicamente, hanno sempre registrato valori maggiori. Stiamo parlando di 1.968 transazioni 2020, contro le 1.680 del 2019, con un quarto trimestre da +23,7% a trascinare la ripresa.

I flussi di compravendite a Piacenza città.

Restringendo il campo d'osservazione al solo capoluogo di provincia, assistiamo ad una situazione molto simile, per quanto la ripresa appaia meno marcata. Se il calo dei primi due trimestri, infatti, è analogo a quello dell'intera provincia, ovvero -27,6% nel primo e -23,1% nel secondo; nel terzo e quarto gli aumenti percentuali, per quanto notevoli, risultano più contenuti: +9,3% tra luglio e settembre e +15,2% nel periodo ottobre-dicembre. L'anno si è dunque chiuso, per Piacenza città, con un calo di circa il 6,5%.

Dati di questo tipo, in genere, sono il risultato di molteplici fattori. Questa situazione però, almeno in buona parte, si spiega con il cambiamento nelle richieste degli acquirenti, registrato in risposta al lockdown nazionale di marzo e aprile. Insieme ai flussi di compravendite, infatti, è cresciuta significativamente la domanda di abitazioni più ampie e preferibilmente con ampi spazi all'aperto, come giardini, terrazzi e balconi. Tipologie di immobili, quindi, più facilmente reperibili in provincia, dove le metrature sono maggiori e gli spazi all'aperto, anche comuni, più disponibili rispetto alla città.

Cosa succederà nel 2021?

Provare ad interpretare il futuro è sempre difficile, soprattutto in questa nuova e complicata situazione. Sicuramente possiamo affermare che gli ultimi 6 mesi del 2020 hanno segnato un'interessante via da percorrere: certo, molte transazioni bloccate nel periodo di chiusura, sono state portate a termine successivamente, ma queste non bastano a spiegare un'ascesa così ripida dei flussi.

È corretto dunque concludere che il trend è ad oggi ben delineato e lascia ben sperare per il 2021, dove ci si attende una conferma dei numeri e un nuovo scatto verso i valori precedenti alla crisi immobiliare della scorsa decade.